Lab\per un laboratorio irregolare – Il sabato della Fotografia
“Il sabato della fotografia”, è un ciclo di incontri sul linguaggio fotografico e sulla cultura visiva anche in relazione con altri linguaggi artistici.
La rassegna, nata come attività di “Movimenti per la fotografia”, curata da Pino Miraglia è giunta alla sua quarta edizione realizzata in stretta collaborazione con Casa del Contemporaneo, trova la sua collocazione naturale nella rinnovata Sala Assoli, da sempre luogo underground, abitazione di contaminazioni artistiche e culturali, avamposto off degli anni ottanta, fucina e laboratorio creativo dal quale sono scaturite energie e correnti, teatrali e artistiche in generale.
Sabato 16 febbraio alle 11.30 siamo stati invitati a parlare di LAB\ per un laboratorio irregolare, di Antonio Biasiucci.
La prima volta che ho mostrato le mie foto ad Antonio Biasiucci con gli altri ragazzi del laboratorio, non esisteva ancora il LAB irregolare, o meglio stava nascendo in quel momento ma noi non lo sapevamo ancora. Era il 15 ottobre 2012 e la prima foto del mio Abbecedario l’ho scattata quasi un anno dopo.
E’ stato veramente difficile per me acquisire il metodo che significa laboratorio, la ricerca di un proprio luogo circoscritto da indagare, l’approfondimento che ne consegue e tutto attraverso la fotografia. Ci è voluto molto tempo perché ho dovuto mettere in discussione tutto quello che avevo fatto precedentemente, ma anche se la mia esperienza laboratoriale risale ormai a 6 anni fa è ancora presente nella mia pratica artistica. La ricchezza più grande che ho ricevuto da questa esperienza è stata l’esperienza stessa e la consapevolezza che la mia vita è piena di luoghi circoscritti dove essere laboratorio.
Nato in modo spontaneo nel dicembre 2012 dall’incontro dell’artista con un gruppo di giovani fotografi, il laboratorio dura due anni in cui,a cadenza bisettimanale, Biasiucci segue gratuitamente i ragazzi nel loro percorso artistico, guidando ognuno nella produzione di un progetto di ricerca personale.
L’esperienza nasce dall’esigenza di creare un percorso per giovani artisti. L’idea di Antonio Biasiucci è di trasmettere un metodo che eserciti ad una costante azione critica sul proprio lavoro. “Il laboratorio – scrive Leo De Berardinis citando Antonio Neiwiller, amico e ispiratore di Biasiucci – è lo stimolo a solleticare le corde interne del pensiero e dell’emozione, affinché diventino delle epifanie pure e scarnificate”. Un laboratorio ha significato solo per il valore di approfondimento che rappresenta: in questo senso la guida del fotografo esula completamente dal mero contenuto tecnico per sollecitare diversi percorsi personali di ricerca visiva e definire quali siano le immagini guida in cui i ragazzi possano riconoscersi, al di là del puro espediente. Il laboratorio spinge a guardarsi dentro, e dall’approfondimento generato da questo sguardo emergono differenti punti di vista. Chi si guarda dentro, infatti, non può che produrre diversità. Otto progetti eterogenei, ma guidati da un unico metodo.
LAB è dedicato alla città di Napoli, ai suoi abitanti, al rapporto tra le nuove generazioni e la cultura contemporanea. L’intento è di ripetere l’operazione affinché diventi una realtà consolidata nella e per la città. Ogni passaggio di questo percorso, dalla creazione del progetto, alla realizzazione di un portfolio, all’allestimento e all’organizzazione della mostra, fino alla stampa del catalogo, rientra nell’attività del laboratorio.
INFO
Sabato 16 febbraio ore 11.30
Sala Assoli
Vico Lungo Teatro Nuovo, 110. Napoli
Ingresso gratuito