La distanza delle cose irraggiungibili

Durante le settimane di residenza alla Fondazione Bevilacqua La Masa ho deciso di lavorare sulla città di Venezia e la sua immagine. Il primo approccio che ho avuto è stato quello di ragionare sul concetto di distanza, intesa come impossibilità di raggiungere qualcosa che vedi, come tratto distintivo della città. Il risultato è stato poi un lavoro sull’impossibilità della sua immagine.

“La distanza delle cose irraggiungibili, dove l’irriproducibile unicità e intangibilità dell’esperienza della città, e l’oramai tradizionale iconografia turistica da souvenir, si alternano, in una serie di dodici diapositive in telai cartonati: per metà, esemplari vintage di luoghi da cartolina sovra-rappresentati, e, per l’altra metà, immagini assenti, diapositive vuote, sul cui telaio l’artista ha scritto una frase che richiama sinteticmente una delle diverse esperienze e qualità visivamente irrap-presentabili della vita nel capoluogo lagunare. Un delicato chiasmo fra sparizione e intraducibilità in immagine”

Amerigo Nutolo

 

La distanza delle cose irraggiungibili
* Piazza San Marco
Risvegliarsi al suono delle campane
Il ritmo della città scandito dalle mare
*Isola di San Giorgio
L’odore dell’acqua salmastra
*Regata storica
La perdita di coordinate
*Scorcio di canale con ponteIl movimento perpetuo
*Tramonto in bacino
Il ricordo di un luogo che non mai visto