Ritorni è un lavoro sul passaggio.
Ho iniziato questa ricerca nel 2012 mentre lavoravo per un’agenzia immobiliare e l’ho portata avanti per anni, fotografando le case nel momento di passaggio tra un inquilino e un altro. Sono entrata in molti appartamenti non più abitati e la cosa più interessante nel trovare quello che è rimasto indietro è che il vuoto lasciato e i segni del passaggio sono sempre gli stessi sebbene raccontino storie diverse. In questa ricerca ho lavorato sul significato dell’abitare in rapporto all’essere, perchè quello che resta in una casa vuota non è altro che la traccia di un vissuto assorbito dalle pareti, il passaggio dell’uomo. Nello spazio che ci lasciamo alle spalle, rimangono l’appartenenza, l’identità, l’odore, si percepisce la vita che è stata. Il trasloco è un attraversamento, un cambio di pelle. La parola stessa – che viene dal latino Trans (oltre) e Locus (luogo) – ci porta dunque al di là del luogo, nel significato che quel luogo ha per quell’essere umano. La casa rappresenta il rifugio, la famiglia, la sicurezza, l’intimità, la stabilità e quando viene svuotata rimangono i segni di quello che è stato. C’è un momento in cui, durante il cambiamento, si sente la malinconia per ciò che si sta lasciando. Si respira la solitudine, si percepisce l’abbandono, ovvero l’atto del lasciare per sempre. Ma insieme alla nostalgia legata agli addii c’è la bellezza di un nuovo inizio. Il passaggio da una fase ad un’altra, da un momento della vita ad un altro, ci trasforma e ci fa ritornare a noi stessi, ci riporta a sentire quell’appartenere che rassicura, ci restituisce un’identità nuova ma ugualmente nostra. Ed ecco che il mutamento diventa un ritorno a casa.
Ritorni is a work about transition.
I used to work as a photographer in a real estate agency and I decided to photograph the houses in the moment of transition from a tenant to another. I take picture of empty houses, before that are renewed or that are rented again.
When I enter in a house that is no longer inhabited, I fnd what is left behind. The thing that interest me the most is that in the vacuum there are traces of the passage of time and that are the same traces, even if diferent ones, in each dwelling.The Italian word for relocation is trasloco and comes from the Latin Trans (over) and Locus (place) so it is about what that particular place means for that human being. What remains in those houses is the relic of an experience that the walls have absorbed, traces of the man and of his change. There remains belonging, identity, smell, signs of past life and with the nostalgia related to farewells these homes contain the beauty of a new beginning.
During the transition from one stage of life to another, one can be lost, with no more reference marks. Then, when the transition is completed, one feels again the sense of belonging to himself and is reassured; in this moment, the change becomes an homecoming.