Insight Festival
DAL 6 AL 15 MAGGIO 2022
INSIGHT Foto Festival
vi porterà a esplorare, con i suoi autori e le sue autrici, il tema del CONFINE Reale o simbolico, il confine è limite e anche luogo di incontro.
Uno spazio dove si crea la relazione, in cui ci concludiamo come individui ed entriamo in contatto con l’altro.
I confini ci chiedono di essere valicati o tutelati, ci possono apparire stimolanti o insormontabili.
Una ricerca visuale che viaggia sul filo del confine, per farsi traghettatrice di nuovi modi di costruire relazioni, flessibili e permeabili.
In Sala Veratti trovate anche Progetto Vicinanze con la mostra virtuale “ROOTS ARE ROUTES” a cura mia e di Chiara Arturo
L’etimologia di “rotta”, dal latino (via) rupta, sta a indicare una strada o un sentiero aperto, cioè creato “rompendo” il folto bosco, la foresta, e richiama immediatamente al dirigersi, al
percorso, a quell’idea di aprire strade dove non ce n’erano. Proprio in questo senso – da quel bacino che è Progetto Vicinanze – selezioniamo 23 interventi che in qualche modo aprono 23 nuove direzioni, nuovi modi di leggere il confine e di superare barriere.
Il titolo – della mostra e del manifesto, “Roots are Routes” – riprende un antico detto giamaicano che libera il concetto di radice dalla sua interpretazione di origine come solida metafora identitaria fissa e che si limita a legare un individuo alla propria terra. In natura le radici vanno in profondità, crescono e si muovono costantemente, spaccano il terreno, si estendono e si espandono all’infinito. Le radici sono rotte che indicano il cammino che fa un individuo che parte dalle proprie origini per crescere e andare lontano.
All base di Progetto Vicinanze c’è la volontà di concepire il confine come soglia che consente l’attraversamento; l’apertura verso l’esterno è un elemento irrinunciabile per l’evolversi di una cultura e questo non vuol dire negare l’identità, ma creare una relazione attraverso la distinzione: distinguer pour unir.
In questo senso, durante la prima residenza condivisa di Progetto Vicinanze nel 2019 al Museo MACRO Asilo di Roma, abbiamo ragionato con l’antropologo Iain Chambers sull’identità come luogo di traduzione e – allontanandoci dalla logica oculare occidentale unilaterale – abbiamo riconosciuto l’appartenenza come un processo di apertura che si spoglia del carattere inquietante dell’identità, e diventa rinegoziabile e più fluida.
Il nostro tentativo è quello di invertire la lettura del Mediterraneo, come una cartografia in cui le rotte sono più importanti dei confini.
Ecco quindi che mantenendo salde le nostre origini e ancorati i nostri punti di partenza ci prepariamo ad accogliere nuovi punti di vista e nuove visioni che appartengono a un luogo in cui le radici sono rotte.
Potete guardare la mostra a questo link
a cura di Chiara Arturo e Cristina Cusani
Con i contributi di:
Marino Amodio e Vincenzo Del Vecchio
Paolo Assenza
Giulia Flavia Baczynski
Nausica Barletta
Ludovica Bastianini
Lidia Bianchi
Giulia Cacciuttolo
Valentina Carlucci
Iain Chambers
Davide Coppo
DAMP Collective
Marcello De Masi
DUAE Collective
Arturo Gallia
Martina Germani Riccardi
Nicoletta Grillo
Francesca Marconi
Sara Palmieri
Massimo Pastore
Bianca Salvo
Benedetta Sanrocco
Antonello Scotti
Luca Spano